A tre anni dalla nascita (luglio 2007) di questo sito, poche persone (si possono contare sulle dita di una mano) hanno inviato le proprie opinioni, da pubblicare su quest’area web, su un paese sempre più allo sbando, San Fele. Sanfelesi.it è nato con lo scopo di pubblicare le opinioni, di qualsiasi natura, di tutti i cittadini di San Fele, volendo anche in forma anonima.
Molti hanno inviato alla mia casella email dei documenti da pubblicare ma hanno cambiato idea nel momento in cui dovevano allegare all’articolo una semplice dichiarazione da firmare che solleva il webmaster da ogni responsabilità, in fondo ognuno è responsabile delle proprie azioni, qualcuno invece ha ben pensato di offendermi, sempre via posta elettronica e nascondendo la sua identità, magari è qualcuno che addirittura mi ha offerto e continuerà ad offrirmi il caffè.
In strada, nei bar, gran parte della popolazione lamenta disagi, disservizi e vari malcontenti, ma nessuno ha il coraggio di inviare un documento al sito, c’è qualcosa che spaventa? Perché privarsi del diritto di esprimere le proprie idee? Sento spesso frasi che mi fanno ridere e sorridere: “per fortuna tra un po’ si vota, finalmente se ne vanno, io non ho votato per loro”, eppure loro stanno sempre lì.
Alcuni documenti presenti nel sito, forse due o tre, sono stati pubblicati in forma anonima, nessuno conosce i nomi, due o tre coraggiosi evidentemente non bastano per spronare questo continuo lamentarsi in silenzio. Che cosa spaventa i sanfelesi? Il clientelismo? E’ in arrivo una tassa sulle parole? (Buona idea per risanare il bilancio economico comunale) Forse per questo motivo il paese si sta svuotando sempre di più?
La scuola elementare è stata spostata (2009) e ancora oggi non si conoscono le motivazioni, forse di carattere economico, forse di sicurezza dell’edificio? E che fine farà quell’edificio scolastico? Quanti genitori si sono preoccupati dello stato dell’edificio sito a Rione Grave? Hanno ben pensato, invece, di inviare messaggi poco cortesi ai manifestanti durante il corteo di protesta organizzato dal Comitato Civico. E qui c’è da chiedersi se è più importante la salute e la sicurezza dei propri figli o è più importante risparmiare dei chilometri per raggiungere la scuola.
Spenderò qualche parola anche per il Premio San Fele d’Oro, manifestazione letteraria che, in un certo senso, ha spodestato il Premio di Poesia, ma ben pochi sanno che ogni anno è indetto il bando di concorso per la partecipazione al premio ma non ci sono adesioni. Quest’anno come non mai il San Fele d’Oro è stato criticato a più non posso, causa la presenza di ospiti quali Pomicino e Moggi. Nessuno mette in dubbio il loro passato, ma mi chiedo perché Luciano Moggi che parla del suo passato nel mondo del calcio nei talk show televisivi suscita interesse e la presenza dello stesso a San Fele crea scalpore? Pochi sanno che sono stati premiati i testi e non la carriera, vedi Pippo Franco.
Il vice Sindaco e un assessore rassegnano le dimissioni e nessuno rende nota questa notizia tantomeno la motivazione. Chi dovrebbe battersi e far conoscere alla gente tutte queste situazioni si limita alle frecciatine su un social network (Facebook) anziché parlare in piazza come una volta, forse non tutti devono sapere? Per non parlare di chi, proprio su Facebook, si nasconde usando nomignoli degni di oscar per la fantasia, per sparlare e lanciare accuse ed ingiurie a spada tratta, chi sono queste viscide ed inutili persone e perché lo fanno? Saranno persone che della caramella gli è rimasto soltanto la carta? Saranno persone che utilizzano un blog per sfogare le proprie frustrazioni essendo abituati a camminare in posizione non eretta?
Se questi sono i risultati del “Re Silenzio, Regina consorte (a) Pecora e Principe Insulto” non è ora di dire basta e cercare di dare una svolta? Perché tutti si lamentano ma nessuno parla?
Prima della pubblicazione on-line sembravano esserci alcuni sostenitori del sito, e invece per questioni di “amicizia” o parentela hanno rinunciato all’articolo 21 della nostra Costituzione. L’essere amico di, il parente di, potrebbe portare vantaggi o magari dare la possibilità di “sistemarsi” ma che fine farà la propria dignità se si è stati una vita chinati a novanta? La propria dignità va difesa, riconquistata se persa, ma non va abbandonata.