Requiem per la nostra comunità


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A San Fele, mala tempora currunt. I fatti incresciosi e al tempo stesso incredibili di questi giorni, lo dimostrano in maniera eclatante, al di là di ogni ragionevole dubbio. 
Mentre negli altri Comuni della nostra martoriata regione, le varie Amministrazioni locali, a tutti i livelli, di “destra” o di “sinistra”, si impegnano strenuamente per limitare e contenere i danni derivanti dall’applicazione della riforma Gelmini, a San Fele avviene l’opposto: è proprio l’Amministrazione comunale a decretare la chiusura dello storico edificio della Scuola elementare, accampando ragioni di sicurezza.
Incredibile, ma vero: a tanto si è giunti, a tale infimo livello si è sprofondati, senza il minimo ritegno!
Le motivazioni sono puerili, ridicole e del tutto inconsistenti, visto che la sede della Scuola media, destinata adesso ad accogliere anche i bambini delle elementari, è molto più pericolosa, essendo esplicitamente citata nel ben noto “Rapporto Barberi” sulle costruzioni ad altissimo rischio.
L’amministrazione di San Feleè ben cosciente che si assume la tremenda responsabilità dell’incolumità di decine di bambini innocenti? Ne dubitiamo fortemente, vista la smisurata arroganza con la quale, in meno che non si dica, ha proceduto alla chiusura di una sede prestigiosa e meritevole di ben altro trattamento.
Ciò che era stato costruito, nei primi anni ’60 del secolo scorso, con immani sacrifici, ciò che nemmeno il terribile sisma del 1980 era riuscito a scalfire, è stato in un attimo cancellato ed annientato dalla furia distruttiva e iconoclasta dell’attuale Amministrazione.
Ma il popolo di San Fele non si è fatto nè corbellare, nè intimidire da coloro i quali, oggi, pretendono di rappresentarlo: civilmente, con una grande manifestazione di piazza, ha espresso tutto il proprio sdegno, tutta la propria composta rabbia, contro questo scellerato diktat, imposto viva forza, senza alcuna preventiva consultazione e discussione, senza alcun leale confronto.
Non solo. In un affollatissimo Consiglio Comunale, qualcuno della Giunta, forse spinto dalla pressione popolare, ha finalmente gettato la maschera e la spugna, asserendo che la chiusura era dettata da non meglio specificate esigenze di bilancio; questa vecchia cariatide incartapecorita, che si atteggia a rigido censore, proprio non riesce a comprendere che, in caso di problemi finanziari (del resto, provocati da chi, se non proprio da chi dovrebbe oculatamente amministrare?), i tagli non andrebbero fatti alla scuola, ma, per esempio, ad alcune manifestazioni dispendiose quanto paranoiche, come certi premi di “poesia”, o certe folli concessioni di cittadinanze onorarie a… chi è già, per nascita, cittadino di San Fele!!!
Quanto pubblico denaro viene ogni anno dilapidato in consimili assurdità?
Bene hanno fatto, sempre in quel Consiglio, altri esponenti della maggioranza, a tacere saggiamente, o, addirittura, a dissociarsi in maniera decisa e aperta, avendo ormai constatato l’abisso che si era creato tra la Giunta e una gran parte dei cittadini.
Possiamo decisamente affermare, senza timore di essere smentiti, che mai i contrasti tra eletti ed elettori, tra “rappresentanti” e rappresentati, tra amministrazione e amministrati, erano giunti a tale grado di lacerazione. Mai, ab urbe condita, le Istituzioni locali avevano perso tanto prestigio. Mai si era scesi a tanto in basso. Mai e poi mai!
E il guaio è che gli Amministratori sembra non si siano resi conto del baratro in cui sono finiti. Il Sindaco crede di essere Re Sole, e pomposamente ha proclamato che è lui che comanda sui sudditi, pardon, sui cittadini; un Assessore, in pieno Consiglio comunale, ha deliziato l’uditorio narrando la bella favoletta delle sue benemerenze personali, e offrendo persino in pasto il proprio curriculum vitae (che è pertinente allo scottante tema in oggetto tanto quanto i cavoli a merenda); qualche altro, che ha anche alte responsabilità a livello provinciale, ha scrutato nel grande libro dei sogni, tentando la quadratura del cerchio, e ha proposto (udite!, udite!), addirittura un ospedale al posto della Scuola elementare!
C’è quanto basta per sostenere che questa gente ha ormai perso ogni senso della realtà, e vive in un mondo fantastico, irreale, fatto di “cittadinanze onorarie”, di “Premi” altisonanti quanto vacui, e di elargizioni a piene mani di patenti “culturali” (e non solo) nei confronti di persone che avrebbero arrecato “lustro” (l’espressione non è nostra, ovviamente) al paese. Chi sarà il prossimo beneficiario? Le scommesse sono aperte.
Ci permettiamo inoltre di rilevare che chi amministra località di ben altro spessore economico e culturale, come Rionero per esempio, di certo non perde tempo prezioso con tali deleterie e conclamate idiozie!
E intanto? Intanto, è tutta la nostra comunità, a perire, giorno dopo giorno. E’ San Fele, interamente, ad assumere, sempre più, i caratteri di un villaggio-fantasma. Si pensi che, in un solo anno (nel 2008), la popolazione del nostro Comune, secondo i dati ufficiali ISTAT, è diminuita di 200 abitanti. Ripetiamo: duecento persone in meno in un solo anno!
L’amministrazione, lungi dal preoccuparsi per queste pessime notizie, ha invece, essa stessa, con la chiusura della Scuola elementare, intonato il requiem per la nostra comunità.
Ma noi andremo avanti. Useremo tutti i mezzi che la Legge ci consente, per riavere la nostra Scuola, nonchè per cercare di impedire il tracollo definitivo del paese.
E riteniamo che, nonostante tutto, qualcosa alla fine riusciremo a ottenere!

 

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