Il WWF Basilicata invita il sindaco ad aprire un confronto con la popolazione


lanuova

NO ALLA PISTA DI CROSS DI PIANO PERAZZE

SAN FELE – “No alla mega pista di cross che dovrebbe sorgere in località Piano Perazze”.

E’ quanto sostiene in una nota il WWF lucano per mezzo del suo referente in materia di energia Gianfranco Botte. E’ con grande sconcerto – si legge nel comunicato – che il WWF lucano ha di recente appreso della volontà del Comune di San Fele di realizzare nell’ambito dei PIOT (Programmi Integrati di Offerta Turistica) della Regione Basilicata l’Autodromo Lucano di fuoristrada, una mega pista di cross che dovrebbe sorgere in località Piano Perazze a circa 1100 metri di quota, una delle località della nostra regione tra le più straordinarie dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Per l’associazione ambientalista il sito individuato si colloca infatti alle pendici del Monte Santa Croce ricoperte da una imponente faggeta secolare confinante con il Passo delle Crocelle. La realizzazione della pista, come facilmente e incofutabilmente immaginabile, sconvolgerebbe radicalmente lo stato dei luoghi dell’intera area a causa degli effetti diretti e indiretti derivanti soprattutto dalle attività che vi si andrebbero a praticare. Basti solo pensare all’elevatissimo inquinamento acustico nel corso di prove e gare, alle emissioni di gas di scarico dei mezzi da gara ed alla concentrazione incontrollabile di automezzi di supporto in tutte le aree circostanti. Secondo Botte il progetto andrebbe a danneggiare il settore dell’allevamento bovino ed ovino privandolo di una ampia area vocata al pascolo brado ed agli usi civici per la popolazione locale. Si rimane ancora più allibiti nel pensare che il progetto rientra nel PIOT del quale risulta capofila proprio il Comune di San Fele, denominato “BasilicataNaturaCultura” in quanto dovrebbe tendere ad una valorizzazione turistica sostenibile della cultura e della natura del territorio e non certo al sacrificio ed alla umiliazione di uno dei suoi siti più preziosi, così come peraltro riconosciuto dalla stessa Legge Regionale 28/94 che inserisce il Monte Santa Croce tra le aree naturali protette da istituire per il suo ricco patrimonio di biodiversità animale e vegetale. Non esiste, a nostro avviso, una seppur minima compatibilità tra il progetto che si vuole realizzare ed il patrimonio naturale e storico-architettonico che trova la sua espressione più bella e mistica nella vicina Badia di Santa Maria di Pierno. La valorizzazione di queste aree dall’equilibrio tanto delicato – conclude il comunicato del WWF – non può certo passare per progetti dall’impatto ambientale così elevato che peraltro non necessitano per propria vocazione di contesti ambientali di particolare valenza paesaggistica e naturalistica, ma per iniziative che vadano in direzione di un effettivo sviluppo sostenibile del territorio basato sul suo straordinario patrimonio ambientale e culturale. Da qui l’invito del WWF al sindaco Fasanella di aprire un urgente confronto con la comunità locale in quanto non ci risulta sia mai stata effettivamente coinvolta apertamente nella definizione di tale progetto di valenza territoriale. La nostra associazione inoltre si adopererà per dimostrare in ogni sede opportuna e con ogni strumento a disposizione l’assoluta incompatibilità del progetto con il sito individuato.
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