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Il termine non si riferisce ad una figura professionale, bensì a quella tipologia di personaggi che in campagna elettorale con la loro candidatura professano di voler dare un contributo per la ripresa e il rinnovamento di quel poco che è rimasto, ma la peculiarità, ormai nota a tutti che li contraddistingue è quella di prendere più che dare contributi, ottenuti non sempre in modo lecito e corretto per realizzare i propri sogni e le proprie aspettative, dopo anni di estenuante lavoro di scappellatura, obbedienza e di scorciatoie. Ed ecco affacciarsi all’orizzonte il rendiconto, dietro un’abile regia massonica ormai secolare. Il rendicontista non può far altro che accettare il suo inesorabile destino di non poter assaporare mai il profumo inebriante della libertà, soprattutto quella di pensiero, ma di continuare a sentire all’infinito il lezzo nauseabondo e ammorbante del compromesso ( “se tu dai una cosa a me, io poi dò una cosa a te”). Nell’affanno del suo rendicontare assume atteggiamenti di spicciola spavalderia, che offuscati dall’illusione di considerarsi elemento importante del SISTEMA e non semplice pedina di un gioco a scacchi che non diverte più nessuno, lo portano a commettere errori madornali come quello di entrare nel territorio dove si respira aria pulita, contaminandolo, o sfidare chi non si dovrebbe proprio sfidare, perché non incassa e si ammutolisce, ma reagisce a viso aperto e non mette in campo mosse prive di pochissima furbizia perché facilmente riconducibili agli autori. Per risistemarsi un po’ il rendicontista dovrebbe invece fare un’altra operazione che gli porterebbe grandi benefici: bruciare creando un po’ di asetticità la sua lunga coda di paglia, alleggerendo anche il peso che porta dietro di sé, evitando di innescare micce pericolose che gli potrebbero scoppiare in mano, causando danni indicibili e permanenti. Lasciamo il momento di gloria al rendicontista, che potrà continuare a trastullarsi e a fischiettare, fiero della sua condizione, finchè non perderà colpi e dovrà ricominciare tutto dal principio, ormai etichettato e conosciuto solo per quello che è: ETERNO SERVITORE.