Fra i tanti orrori a cui hanno assistito i nostri occhi in questi giorni, aggiungiamone ancora un altro e non sarà certo l’ultimo, visto il declino di tutto, che il nostro tempo ci propone. Ha attirato la mia attenzione, come sempre in questi casi la notizia di oggi, che mi ha annichilita e stravolta. Sono rimasta anche sorpresa di me stessa, perchè ormai è un film già visto troppe volte e rivisitato con dettagli sempre più macabri, sbattuti in faccia con tracotanza e indifferenza e dovrei essere abituata e preparata a questo dilagare di cinismo e crudeltà, ma è un’abitudine che non voglio adottare e che non farà mai parte del mio modello di vita. E’ la vicenda di Alessio, un bambino disabile che è stato depositato come un pacco e rinchiuso per ore, sistemato per bene nella sua carrozzina in una stanza adibita ad aula di sostegno nella sua scuola, difronte ad un sudicio tappeto giallo che era l’unico panorama deprimente destinato al suo sguardo e che veniva usato come fasciatoio per il cambio del suo pannolino. Il resto dello scenario era un ammasso di disordine, confusione e squallore che neanche l’intera stanza riusciva a contenere. I suoi genitori lo hanno trovato così andando a riprenderlo, magari felici di riabbracciare il proprio figlio e di riportarlo a casa, con sentimenti positivi e con la tranquillità legittima di ogni genitore che affida i propri figli alle istituzioni, la loro ancora maggiore rispetto agli altri. Si sono ritrovati a ricevere un bel pugno allo stomaco e uno schiaffo sferzante e dolorosissimo alla loro dignità e a quella di Alessio. Fa molta tenerezza vedere questo piccolo angelo di spalle fermo e inerme, senza possibilità di difesa e di ribellione a questo scempio e nello stesso tempo si gela il sangue e a seguire anche i pensieri. Sembra quasi che abbiano voluto nascondere la sua espressione in quel momento, forse perchè avrebbe guardato le loro coscienze Cosa dovremmo sensibilizzare ora, le coscienze che non sono più coscienze, ma un tripudio alla brutalità? Quali false meste e ipocrite giustificazioni hanno propinato questi pseudo educatori e questo pseudo Dirigente scolastico ai genitori di Alessio? Sono solo paragonabili a dei “Sepolcri imbiancati” che rivelano la loro vera natura predicando sempre bene e razzolando poi malissimo, adducendo sempre motivi di poca concretezza che denotano la falsa predisposizione verso la persona disabile e l’operato messo in campo inqualificabile. Non hanno alcun moto di rimorso nei confronti di questa famiglia e della mamma di Alessio che si è sentita in colpa per aver affidato suo figlio a questa struttura. “Il coraggio diabolico” che hanno avuto loro nel rinchiudere questo bambino in quel “lager” come lo definisce la mamma è stato sostituito dal coraggio ammirevole e ineguagliabile di questa madre che ha avuto la forza di parlare e denunciare l’accaduto. Nessun senso di colpa per la mamma di Alessio, ma tanto disgusto e condanna per tutto il resto.
“Arriverà l’Amore in questo mondo”??? come canta Emma , è la nostra speranza, il nostro desiderio, non solo il nostro, ma anche quello di Alessio e di tutti i bambini come lui.